Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50841 del 30 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50841PEN

Massima

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Il dolo specifico di favorire l'attività dell'associazione mafiosa, quale elemento costitutivo dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, convertito in l. n. 203 del 1991, richiede una rigorosa verifica in sede di formazione della prova, non essendo sufficiente il mero dato oggettivo della contestualità ambientale o il semplice scopo di favorire un esponente di vertice della cosca, dovendosi accertare che il reato sia stato commesso con il fine specifico di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa e con la consapevolezza dell'ausilio prestato al sodalizio. Tale finalità agevolatrice deve costituire l'obiettivo diretto della condotta, non rilevando eventuali vantaggi indiretti o coincidenze di interessi tra il capomafia e l'organizzazione, essendo necessaria una dimostrazione puntuale e rigorosa del dolo specifico in capo all'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/02/2016 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. ORSI Luigi, ha concluso per fa declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
L'avv. (OMISSIS) per il ricorrente ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 11 febbraio 2016 il Tribunale del Riesame presso il Tribun…

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