Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15081 del 2 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15081PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, può essere desunto non solo dalla gravità del reato commesso, ma anche dal comportamento dell'indagato, in particolare dalla sua inottemperanza alle prescrizioni imposte con la misura cautelare. Una volta formatosi il giudicato cautelare, la sopravvenienza di nuovi fatti, come la reiterata violazione degli obblighi imposti, può giustificare la rivalutazione delle esigenze cautelari e la conferma o la modifica della misura applicata. Il mero decorso del tempo, in assenza di altri elementi idonei a suffragare l'affievolimento delle esigenze cautelari, non costituisce di per sé elemento rilevante ai fini della revoca o modifica della misura, essendo necessaria una valutazione complessiva della persistenza e consistenza delle esigenze cautelari originariamente accertate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi Giovann - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dall'Avvocato:

(OMISSIS), quale difensore di:

(OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 27/06/2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. IASILLO Adriano;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 15/04/2013, il Tribunale di Napo…

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