La dichiarazione sostitutiva di certificazione presentata per ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket sanitario, anche se non resa dinanzi a pubblico ufficiale, è considerata come effettuata nei confronti di un pubblico ufficiale ai sensi del D.P.R. n. 445 del 2000, art. 76, comma 3. Pertanto, la falsa attestazione del reddito familiare inferiore al limite previsto dalla legge, al fine di conseguire indebitamente l'esenzione, integra il reato di truffa o, in mancanza, il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p., a seconda che l'erogazione del beneficio sia stata subordinata o meno a un previo accertamento da parte dell'ente erogatore circa la sussistenza dei requisiti reddituali. La mera presentazione di una dichiarazione mendace, in assenza di ulteriori artifici o raggiri, non integra invece il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p., essendo tale condotta assorbita nel più grave reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche.