Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19543 del 18 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19543PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare la congruità e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità. Pertanto, la valutazione complessiva degli elementi indiziari, anche se suscettibili di spiegazioni alternative se considerati singolarmente, può legittimamente condurre all'affermazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, purché tale valutazione sia adeguatamente e logicamente motivata. Inoltre, in tema di misure cautelari, la presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. può essere superata solo sulla base di elementi concreti, non essendo sufficienti i meri dati della sostanziale incensuratezza dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FO. SA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1444/2010 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 27/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. SALVI Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) del foro di Milano che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

C…

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