Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2264 del 22 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2264PEN

Massima

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La parte civile non è legittimata a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere nei reati di falsa testimonianza e favoreggiamento, in quanto l'unica persona offesa è la Pubblica Amministrazione e non anche i soggetti privati eventualmente danneggiati. Ciò in conformità alla ratio del rimedio del ricorso per cassazione, rivolto all'esclusiva tutela degli interessi penali. Pertanto, il ricorso proposto dalla parte civile, pur costituita, è inammissibile per difetto di legittimazione, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende. Tale principio si fonda sulla giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, la quale ha chiarito che nei reati contro l'amministrazione della giustizia, come la falsa testimonianza e il favoreggiamento, l'unico soggetto offeso è la Pubblica Amministrazione, in quanto titolare dell'interesse pubblico alla corretta amministrazione della giustizia, e non anche i privati eventualmente danneggiati dal reato. Ciò in ragione della natura pubblicistica di tali fattispecie delittuose, che tutelano primariamente l'interesse della collettività all'integrità del processo e al corretto svolgimento dell'attività giurisdizionale. Di conseguenza, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere è riservato esclusivamente alla Pubblica Accusa, in qualità di unica persona offesa dal reato, e non anche ai privati danneggiati, i quali non possono far valere in sede di legittimità interessi di natura meramente civilistica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. AC. N. IL (OMESSO);

nei confronti di:

2) PO. RO. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 704/2010 GIP TRIBUNALE di MILANO, del 06/05/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'ANGELO Giovanni che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. Bacci, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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