Il rilascio del certificato di agibilità è subordinato alla conformità dell'opera realizzata rispetto al progetto approvato, costituendo tale conformità un presupposto essenziale per il rilascio del certificato. Pertanto, qualora l'opera sia stata realizzata in assenza o in difformità dal permesso di costruire, l'amministrazione comunale è tenuta a negare il rilascio del certificato di agibilità, in quanto l'opera non risulta conforme al progetto approvato. Il diniego del certificato di agibilità in tali ipotesi si configura come un atto dovuto e doveroso, non sindacabile in sede giurisdizionale, in quanto l'accertata mancanza di conformità edilizia dell'opera preclude il rilascio del certificato, a prescindere da valutazioni di natura igienico-sanitaria. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il rilascio del certificato di agibilità presuppone necessariamente la conformità dell'opera realizzata al progetto approvato, sicché in caso di difformità edilizia accertata, l'amministrazione è tenuta a negare il rilascio del certificato, a prescindere da ogni altra valutazione. Tale principio si fonda sulla chiara formulazione normativa degli articoli 24, 25 e 26 del d.p.r. n. 380/2001, che subordinano il rilascio del certificato di agibilità alla conformità dell'opera rispetto al progetto autorizzato, senza che possano rilevare valutazioni di natura igienico-sanitaria. Il diniego del certificato di agibilità in tali ipotesi, pertanto, si configura come un atto vincolato e non sindacabile, in quanto l'accertata mancanza di conformità edilizia dell'opera preclude il rilascio del certificato, a prescindere da ogni altra considerazione.