Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43424 del 20 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43424PEN

Massima

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Il diffamatore non può sottrarsi alla responsabilità civile per il danno alla reputazione altrui adducendo di aver presentato le affermazioni offensive come semplici "voci di corridoio", in quanto la diffusione di notizie intrinsecamente lesive della reputazione di una persona integra comunque il reato di diffamazione, a prescindere dalla qualificazione soggettiva attribuita dal diffamatore alle proprie dichiarazioni. Anche qualora il diffamatore non abbia inteso spacciare le affermazioni come verità certe, ma le abbia presentate come mere voci inattendibili, egli non può sottrarsi alla responsabilità civile per il danno cagionato, in quanto la diffusione di notizie offensive della reputazione altrui non può essere giustificata dalla mera affermazione della loro inattendibilità. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare nuovamente la sussistenza degli elementi costitutivi della diffamazione, senza che possa essere esclusa la responsabilità civile del diffamatore sulla base della sua personale qualificazione soggettiva delle dichiarazioni offensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BO. GR. P.C. N. IL (OMESSO);

contro:

MA. VI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/07/2007 TRIBUNALE di ANCONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di inammissibilita' del s.p.g., Dr. D'ANGELO.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - Bo.Gr. rico…

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