Il concorso di persone nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti si configura quando il soggetto, pur non essendo il diretto detentore della droga, apporta un contributo partecipativo, morale o materiale, alla condotta criminosa altrui, agendo con coscienza e volontà di arrecare un contributo concorsuale alla realizzazione dell'evento illecito. La mera conoscenza della detenzione di droga da parte di altri non è sufficiente a presumere tale contributo rafforzativo dell'altrui proposito criminoso. Tuttavia, il giudice può ritenere integrato l'elemento soggettivo del concorso quando, sulla base di una valutazione complessiva delle risultanze processuali, emerga che l'imputato si sia attivamente adoperato per agevolare l'approvvigionamento o la detenzione della sostanza stupefacente da parte di altri. Anche nel giudizio abbreviato, trova piena applicazione il criterio di valutazione di cui all'art. 192, comma 3, c.p.p., per cui le dichiarazioni di un imputato di reato connesso non possono essere considerate, di per sé sole, sufficienti a ritenere provata la responsabilità di altro imputato, in assenza di riscontri esterni.