Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29096 del 12 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:29096PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere sussiste quando vi è un accordo, tra più persone, di carattere generale e continuativo, per l'attuazione di un programma delinquenziale, affidato ad una stabile organizzazione, con predisposizione, da parte del sodalizio, di attività e di mezzi, a prescindere dalla distribuzione gerarchica di funzioni, dall'esistenza di un rapporto di subordinazione e dalla presenza di un capo o promotori, essendo tali elementi eventualmente previsti come circostanze aggravanti. Il discrimine tra la fattispecie plurisoggettiva e quella concorsuale risiede nella necessaria qualificazione dell'accordo associativo come una struttura permanente, nella quale i singoli associati divengono parti di un tutto, con il fine di commettere una serie indeterminata di delitti. Ai fini della competenza territoriale per il reato associativo, essendo questo un reato permanente, opera il criterio di cui all'art. 8, comma 3, c.p.p., per cui il giudice competente è quello del luogo in cui la struttura organizzata inizia ad essere operativa, indipendentemente dal luogo di commissione dei singoli reati-fine. La prova dell'esistenza dell'associazione a delinquere può essere desunta anche in via indiretta, da facta concludentia, tra cui assume particolare rilievo la consumazione di numerosi reati-fine svolti con modalità seriale e che richiedono una distribuzione di ruoli tra i vari soggetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/09/2015 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/04/2017, la relazione svolta dal Consigliere FABIO DI PISA
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano, con sentenza in…

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