Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51618 del 13 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51618PEN

Massima

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Il reato di minaccia ex art. 612 c.p. richiede la prospettazione di un male ingiusto idoneo a condizionare la sfera della libertà morale del soggetto passivo, dipendente dalla capacità di influenza del soggetto agente. Pertanto, quando le espressioni attribuite all'imputato, pur contenendo riferimenti a un male futuro, sono strettamente connesse e inscindibilmente collegate a un discorso unitario di recriminazioni e censure ritenute legittime, non è possibile isolare al suo interno un'autonoma prefigurazione di un male ingiusto, indipendente dalla volontà e dalla capacità di influenza dell'autore della presunta minaccia. In tal caso, difetta l'elemento oggettivo del reato di minaccia, non essendo configurabile la prospettazione di un male ingiusto dipendente dalla capacità di influenza del soggetto agente. Inoltre, l'eventuale auspicio di un evento dannoso, del tutto indipendente dalla volontà dell'agente, non può integrare l'elemento oggettivo del reato di minaccia, in quanto non idoneo a condizionare la sfera della libertà morale del soggetto passivo. Infine, la genericità e indeterminatezza di espressioni come "gliela faremo pagare", compatibili anche con il progetto di avvalersi degli strumenti legittimi di tutela offerti dall'ordinamento giuridico, non possono essere considerate autonomamente rilevanti ai fini della configurazione del reato di minaccia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/10/2016 del TRIBUNALE di BARCELLONA POZZO DI GOTTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCOTTI UMBERTO LUIGI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PERELLI SIMONE, che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore, avv. (OMISSIS) che si e' riportato …

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