Il provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale adottato dall'amministrazione per violazione della disciplina in materia di assunzione dei lavoratori, avendo natura cautelare e non sanzionatoria, deve essere adeguatamente motivato in relazione alla persistenza della necessità di intervenire a tutela della sicurezza dei lavoratori, anche alla luce del principio di proporzionalità, specie quando il provvedimento venga adottato a notevole distanza temporale dall'accertamento della fonte di pericolo che si intende sterilizzare. In tali casi, l'amministrazione è onerata di giustificare puntualmente le ragioni per cui abbia ritenuto persistente tale necessità o le ragioni per cui abbia scelto di intervenire sospendendo comunque l'attività imprenditoriale in un momento così successivo, al fine di verificare la legittimità e la proporzionalità della misura adottata. Il fattore temporale, infatti, assume un ruolo centrale rispetto alla scelta di intervenire con un provvedimento cautelare, soprattutto quando la normativa di riferimento delinei tale potere non già come vincolato ma discrezionale, come nel caso dell'art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008. Ciò anche alla luce della considerazione che, nel caso di specie, il verbale ispettivo aveva fissato una data successiva per la produzione documentale da parte del soggetto ispezionato ai fini della verifica della regolarità dei lavoratori rinvenuti intenti al lavoro in sede di accesso.