Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15076 del 13 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15076PEN

Massima

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La cronaca giudiziaria è lecita quando si limita a riferire il contenuto di un provvedimento giudiziario, mentre non lo è quando le informazioni in esso contenute vengono utilizzate per effettuare ricostruzioni o ipotesi giornalistiche autonomamente offensive, in quanto in tal caso il giornalista deve assumersi direttamente l'onere di verificare la veridicità delle notizie riportate e non può limitarsi a riprodurre il contenuto del provvedimento come unica fonte di legittimazione. Pertanto, affinché la cronaca giudiziaria possa ritenersi scriminata dal diritto di cronaca, il giornalista deve aver adempiuto all'obbligo di esaminare, controllare e verificare la notizia in modo da superare ogni ragionevole dubbio sulla sua corrispondenza alla realtà dei fatti, non essendo sufficiente il mero affidamento in buona fede sulla fonte. Qualora il giornalista non abbia assolto tale onere di verifica, la pubblicazione di informazioni non corrispondenti al contenuto degli atti processuali integra il reato di diffamazione a mezzo stampa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. AL. ;

2) MA. LA. N. IL (OMESSO) C/;

3) M. E. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 17196/2010 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ROMA, del 15/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SABEONE Gerardo;

sentite le conclusioni del PG Dott. RIELLO Luigi che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile) Paolo;

Udita la P.C.…

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