Il reato di sostituzione di persona può concorrere formalmente con quello di truffa, in quanto tutelano beni giuridici diversi (fede pubblica e patrimonio), quando la condotta per il delitto di truffa non si esaurisce nella sola spendita di un falso nome, ma si estende anche all'esibizione di una carta d'identità falsificata e alla consegna di un assegno bancario privo di copertura. La particolare tenuità del fatto per il reato di ricettazione e la particolare tenuità del danno per il reato di truffa non possono essere valutate per la prima volta in sede di legittimità, in quanto costituiscono questioni di merito estranee ai vizi deducibili ai sensi dell'art. 606 c.p.p. Il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di condanna è pertanto dichiarato inammissibile, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione dei profili di colpa desumibili dalle cause di inammissibilità rilevate.