La revoca di un provvedimento di approvazione di un progetto e di indizione di una gara d'appalto, disposta dalla pubblica amministrazione per sopravvenute ragioni di interesse pubblico, è legittima anche se l'aggiudicazione della gara è avvenuta in via provvisoria, senza che sia stato concluso alcun contratto. Tuttavia, in tale ipotesi, la pubblica amministrazione può essere ritenuta responsabile per violazione dei doveri di correttezza e buona fede nella fase precontrattuale, qualora non abbia tempestivamente informato l'impresa aggiudicataria provvisoria delle valutazioni in corso circa soluzioni alternative al progetto approvato, cagionando così un danno all'impresa per le spese sostenute per la partecipazione alla gara, quantificabile in via equitativa. La clausola della lex specialis che esclude qualsiasi pretesa dell'impresa aggiudicataria provvisoria in caso di mancata convalida dell'aggiudicazione è nulla per contrarietà all'art. 1355 c.c. in quanto condizione meramente potestativa.