Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 6451 del 2008

ECLI:IT:TARNA:2008:6451SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di un'autorizzazione all'esercizio di un'attività estrattiva, adottato sulla base di una informativa prefettizia che evidenzia elementi sintomatici di un tentativo di infiltrazione mafiosa nell'impresa, è legittimo anche in assenza di una condanna penale definitiva o di una misura di prevenzione, in quanto la normativa antimafia consente l'adozione di misure interdittive sulla base di un quadro indiziario che, pur non raggiungendo il grado di certezza richiesto in sede penale, sia idoneo a fondare un giudizio di possibilità che l'attività d'impresa possa, anche in maniera indiretta, agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata per la presenza, nei centri decisionali, di soggetti legati ad organizzazioni mafiose. Pertanto, la valutazione prefettizia è sindacabile in sede giurisdizionale solo in caso di manifesti vizi di eccesso di potere per illogicità, irragionevolezza o travisamento dei fatti, non essendo necessario il raggiungimento del massimo grado di certezza richiesto in ambito penale. Inoltre, la natura di bene privato di interesse pubblico della cava, connessa all'apposita previsione legislativa di avocazione alla mano pubblica nel caso di inerzia del proprietario del fondo, conferisce all'autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva i connotati di un provvedimento concessorio, rientrante quindi nell'ambito di applicazione della normativa antimafia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, Sezione III, composto dai Signori:
1) Dott. Angelo Scafuri Presidente
2) Dott.ssa Maria Laura Maddalena Primo Referendario rel.
3) Dott. Alfredo Storto Referendario
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 8076/2005, con i relativi motivi aggiunti, proposto da Ca. s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Lu. Ia. e Fr. Pi., con domicilio eletto in Na., via Fe., (...), in sostituzione dell'avv. Ca. Le. Mi.;
CONTRO
La regione Ca., in persona Presidente della Giunta pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. Mi. Ci., con domicilio eletto in Na., via S. Lu., n. (...);
il Ministero dell'interno, in persona del ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocatura distrettuale dello Stato di Na., presso la quale è domiciliata ope legis in Na., via Di., n. (...);
PER…

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