Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40935 del 18 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:40935PEN

Massima

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Il reato di indebita utilizzazione di carte di credito o analoghi strumenti di pagamento, previsto dalla Legge n. 197 del 1991, art. 12, si consuma con il solo fatto dell'utilizzo della carta di credito falsificata a fini di profitto, a prescindere dal conseguimento effettivo del profitto o dal verificarsi di un danno. Pertanto, la mancata conclusione della transazione commerciale, per l'intervento di terzi che ne impediscono l'esito positivo, non esclude la configurabilità del reato, essendo sufficiente l'indebita utilizzazione della carta di credito falsificata, a prescindere dal raggiungimento dello scopo illecito. La norma incriminatrice, infatti, non richiede che la transazione giunga a buon fine, con il conseguimento del profitto avuto di mira dall'agente, essendo il reato integrato dal solo fatto dell'utilizzo indebito della carta di credito falsificata, a prescindere dall'effettivo conseguimento di un profitto o dal verificarsi di un danno. Tale principio è ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata in data 18.7.2011 dalla Corte di Appello di Ancona;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

rilevato ch…

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