Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43882 del 26 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43882PEN

Massima

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Il dolo nel delitto di minaccia sussiste quando l'azione è stata compiuta volontariamente, a prescindere dallo specifico fine perseguito dall'agente nei confronti della persona offesa. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di minaccia, non rileva che l'intento del prevenuto non fosse intimidatorio o che la frase minacciata fosse indeterminata, essendo sufficiente la volontarietà dell'azione. La valutazione della credibilità delle dichiarazioni della persona offesa e della di lei figlia, effettuata dal giudice di merito, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non si ravvisino errori di diritto o di logicità nella motivazione. Il giudice di legittimità, infatti, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella del giudice di merito, se questa ultima è sorretta da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Do. Lo. Gi. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 7-6-06 dalla Corte di appello di Catanzaro;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

Udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito per la parte civile l'avv. ((omissis)) che ha concluso per il …

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