Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35153 del 20 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35153PEN

Massima

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La dichiarazione di inizio attività (DIA) edilizia, decorso il termine per il silenzio-assenso, assume la forma e la sostanza di un provvedimento amministrativo autorizzativo, configurandosi come atto pubblico. Pertanto, l'alterazione dolosa della DIA da parte di un pubblico ufficiale, al fine di far apparire legittime opere edilizie in realtà abusive, integra il reato di falso in atto pubblico previsto dall'articolo 476 del codice penale. Il fatto che l'alterazione sia stata effettuata solo sulla prima pagina della DIA, senza incidere sulla documentazione allegata che comunque evidenziava l'abuso, non esclude la rilevanza penale della condotta, in quanto l'atto pubblico è stato comunque falsificato in una parte idonea a indurre in errore sull'effettiva portata dell'autorizzazione tacita. L'assenza di un concreto conseguimento del risultato sperato non rileva ai fini della configurabilità del reato, essendo sufficiente l'idoneità astratta della condotta a produrre effetti fraudolenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. RO., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/12/2006 TRIB. LIBERTA' di LECCE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. Giovanni D'Angelo che chiede il rigetto del ricorso;

udito il difensore del ricorrente avv. MITARITONNA Cesarina del Foro di Bologna, che deposita atto di nomina e si riporta ai motivi di cui chiede l'accoglimento.

OSSERVA

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