Consiglio di Stato sentenza n. 2856 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:2856SENT

Massima

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L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive e di ripristino dello stato dei luoghi, anche se adottata a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che la impongono, essendo sufficiente il mero accertamento della natura abusiva delle opere. L'amministrazione non è tenuta a valutare eventuali affidamenti dell'interessato, in quanto questi non possono fondarsi su una situazione di illegalità. Inoltre, la trasformazione di una superficie originariamente destinata a copertura in terrazza praticabile, con realizzazione di una scala e di un volume ad uso ripostiglio, comporta un aumento della superficie utile dell'immobile e richiede pertanto il permesso di costruire, non essendo sufficiente la SCIA. In tali casi, la sanzione ripristinatoria della demolizione è corretta e proporzionata, non trovando applicazione la sola sanzione pecuniaria prevista per le opere realizzate in assenza o difformità da SCIA.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/04/2021

N. 02856/2021REG.PROV.COLL.

N. 09607/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9607 del 2014, proposto da
Franco Gialdini, rappresentato e difeso dagli avvocati Nicola Bastiani, Angiolo Marchetti, Francesco Paoletti, Ettore Nesi, con domicilio eletto presso lo studio Francesco Paoletti in Roma, via Maresciallo Pilsudski, n. 118;

contro

Comune di Capoliveri non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Terza) n. 491/2014, resa tra le parti, concernente demolizione di opere edilizie abusive e ripristino dello stato dei luoghi.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti g…

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