Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5662 del 5 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5662PEN

Massima

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Il delitto di peculato militare (art. 215 c.p.m.p.) sussiste quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, che abbia il possesso o la disponibilità esclusiva o congiunta di beni mobili altrui, se ne appropria indebitamente, anche se gli artifici, i raggiri o le falsità servano soltanto ad occultare l'appropriazione e non a conseguire il possesso del bene. La truffa militare (art. 234 c.p.m.p.), invece, ricorre quando la condotta fraudolenta sia preordinata al fine di consentire al soggetto agente di entrare in possesso della provvista in vista della successiva condotta appropriativa. Il discrimine tra peculato e truffa aggravata risiede nella strumentalità dei comportamenti fraudolenti rispetto al conseguimento del potere materiale o giuridico sulla cosa mobile altrui, tipica della truffa e incompatibile con il peculato, in cui gli artifici, i raggiri e le falsità tendono necessariamente ad un risultato ulteriore e diverso dall'acquisizione del possesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul conflitto di competenza sollevato da:
TRIBUNALE DI FIRENZE;
nei confronti di:
TRIBUNALE MILITARE DI ROMA;
con l'ordinanza del 04/06/2018 del TRIBUNALE di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE SANTALUCIA;
lette/sentite le conclusioni del PG SIMONE PERELLI;
Il PG chiede che la Corte dichiari la competenza del Tribunale Militare di Roma.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di FIRENZE in difesa di: (OMISSIS) in proprio e quale sostituto processuale dell'avvoca…

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