Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37332 del 14 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37332PEN

Massima

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Il possesso della refurtiva da parte dell'imputato, unitamente alla sua presenza nel luogo e nel momento in cui sono stati commessi i furti, costituisce prova logica della sua responsabilità, in assenza di valide ragioni per ipotizzare la responsabilità di altri soggetti. L'esibizione spontanea della refurtiva, dopo la denuncia, non è idonea a inficiare l'attendibilità dell'accusa mossa dalla persona offesa, la cui credibilità è rafforzata dal fatto che abbia apposto contrassegni sulle banconote per renderle riconoscibili in caso di sottrazione. Il giudice di merito, nel valutare la prova, non è tenuto a un rigoroso vaglio di attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, quando il possesso della refurtiva da parte dell'imputato e la sua presenza nel luogo e nel momento dei furti costituiscono elementi probatori logicamente concludenti. La motivazione della sentenza, che spiega in modo coerente e privo di lacune logiche le ragioni della decisione di condanna, è immune da vizi e sorregge efficacemente la pronuncia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) OU. BE. ZO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 398/2006 CORTE APPELLO di ANCONA, del 12/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Vito Monetti che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 12 gennaio 2…

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