Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1923 del 21 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1923PEN

Massima

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Il concorso nel reato di falsità documentale commessa all'estero, in assenza della richiesta ministeriale ex art. 10 c.p., non esclude la punibilità per il reato di uso del documento falso ai sensi dell'art. 489 c.p., qualora ne ricorrano le condizioni. Il soggetto che abbia partecipato alla produzione del documento falso all'estero, anche se non punibile per il reato di falsità in forza del difetto della condizione di procedibilità, risponde comunque del reato di uso del documento falso, in applicazione del principio per cui il concorso nel reato deve configurarsi in termini di concreta punibilità. Tale orientamento giurisprudenziale è consolidato e conforme anche a pronunce successive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Mauriz - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI VENEZIA;

nei confronti di:

1) OS. JA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 330/2009 TRIBUNALE di ROVIGO, del 12/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. DELEHAYE E., che ha concluso chiedendo annullarsi con rinvio la sentenza impugnata.

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