Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39078 del 24 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39078PEN

Massima

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Il riconoscimento della circostanza attenuante della provocazione richiede che la reazione dell'agente, pur non dovendo essere proporzionata al fatto ingiusto subito, non risulti tuttavia talmente sproporzionata e macroscopicamente inadeguata da escludere il nesso causale tra l'offesa e la reazione stessa. Pertanto, l'attenuante non può essere riconosciuta quando la sproporzione tra il fatto ingiusto e il reato commesso, come l'omicidio, sia talmente grave da escludere lo stato d'ira o il nesso causale tra il fatto ingiusto e la reazione violenta. Inoltre, ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente che dia conto, anche richiamandoli, degli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti per la valutazione di meritevolezza della posizione dell'imputato, restando gli altri disattesi o superati da tale valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/01/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ZACCO Franca, che ha concluso chiedendo quanto segue:
Il PG conclude chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
Uditi i difensori:
E' presente l'avvocato (OMISSIS), del foro di BUSTO ARSIZIO…

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