Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20487 del 23 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20487PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il metodo mafioso nell'estorsione può essere integrato anche in assenza di esplicite minacce, quando il tenore della richiesta estorsiva, calata in un determinato contesto ambientale, faccia implicitamente evocare che essa non sia frutto di una azione isolata del singolo artefice, ma si inserisca o alluda ad un contesto criminale di tipo organizzato. Pertanto, l'aggravante dell'uso del metodo mafioso sussiste quando l'estorsione è commessa da un soggetto criminale di notevole spessore, il cui ruolo in un contesto mafioso è noto alla vittima, il quale si avvale della collaborazione di un altro soggetto che intrattiene rapporti amichevoli con la persona offesa per indurla a rispettare il patto illecito, consistente nell'assicurare protezione in cambio di denaro, prospettiva possibile solo attraverso la capacità di controllo del territorio tipico delle associazioni criminali mafiose. In tali casi, non è necessaria l'esplicita minaccia, essendo sufficiente che la richiesta estorsiva sia permeata dal metodo mafioso, evocato implicitamente dal contesto in cui si inserisce. La sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso esclude la possibilità di ricondurre il fatto all'ipotesi di estorsione di lieve entità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dai signori:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere Est.

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
Na.Fi., nato a E il (Omissis),
avverso la sentenza del 31/10/2023 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere ((omissis));
sentito il Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità del ricorso;
sentito il difensore, Avv. Lo.Mi., che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.