Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10266 del 17 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:10266PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare misure cautelari, è tenuto a procedere all'interrogatorio dell'indagato entro i termini previsti dall'art. 293 c.p.p. Tuttavia, qualora l'indagato si trovi nell'impossibilità di comparire per ragioni sanitarie, il giudice può disporre il differimento dell'interrogatorio fino al venir meno dell'impedimento, senza che ciò comporti una violazione delle norme che regolano le modalità esecutive dell'interrogatorio. Il decreto di differimento dell'interrogatorio, essendo un provvedimento meramente ordinatorio, non è suscettibile di autonoma impugnazione. Eventuali errori materiali nell'indicazione della data del provvedimento di differimento non incidono sulla sua legittimità, qualora risulti comunque accertata la sussistenza dell'impedimento dell'indagato a rendere l'interrogatorio nei termini di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/10/2020 del Tribunale di Venezia;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Venezia, con ordinanza in data 28 ottobre 2020, ha rigettato l'appello cautelare avverso l&…

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