Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29256 del 26 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29256PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, non può procedere a una rinnovata valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, né adottare nuovi e diversi parametri di ricostruzione e apprezzamento dei fatti, essendo tale attività riservata in via esclusiva al giudice di merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione è circoscritto alla verifica che il testo dell'atto impugnato risponda ai requisiti di esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e di assenza di difetto o contraddittorietà della motivazione o di illogicità evidenti, ossia di congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento. L'illogicità della motivazione, come vizio denunciabile, deve essere manifesta e percepibile ictu oculi, dovendo il sindacato di legittimità al riguardo limitarsi a rilievi di macroscopica evidenza, restando ininfluenti le minime incongruenze. Inoltre, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla sussistenza del reato, essendo tale apprezzamento riservato in via esclusiva al giudice del fatto, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente le proprie conclusioni sulla base delle risultanze processuali. Infine, il reato di evasione di cui all'art. 385 c.p. ha natura residuale rispetto alla fattispecie di cui all'art. 650 c.p., sicché quest'ultima non può trovare applicazione ove ricorrano gli elementi costitutivi del primo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Te. Gi. Ma. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 13 giugno 2007 emessa d((omissis)) d'appello di Cagliari;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigrafe la Corte d'appello di Cagliari ha confermato la sente…

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