Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8552 del 3 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8552PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza delittuosa, in assenza di una giustificazione plausibile circa la loro legittima acquisizione, integra il delitto di ricettazione, anche qualora il possessore dichiari di essere l'autore del reato presupposto. Infatti, l'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta è rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Pertanto, incombe sull'imputato l'onere di fornire una giustificazione credibile del possesso della res furtiva, anche al fine di una eventuale attenuazione della responsabilità. Tuttavia, ove tale giustificazione risulti priva di elementi concreti e attendibili, il giudice può legittimamente escluderne l'attendibilità, affermando la responsabilità per il delitto di ricettazione. Analogamente, ai fini della configurabilità della contravvenzione di acquisto di cose di sospetta provenienza, è necessaria la prova delle circostanze "negoziali" dell'acquisto, come il prezzo, le modalità di consegna e la qualità del venditore; ove tali elementi risultino incongrui o inverosimili, il giudice può legittimamente escludere la sussistenza della scriminante. In entrambi i casi, le valutazioni del giudice di merito, se adeguatamente motivate, non sono sindacabili in sede di legittimità, salvo ipotesi di travisamento della prova o di manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. CA. , N. IL (OMESSO);

2) CH. AN. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 458/2006 CORTE APPELLO di MESSINA, del 07/12/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per l'inammissibilita'…

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