Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6927 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:6927PEN

Massima

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Il traffico di stupefacenti realizzato attraverso un'associazione a delinquere, con ruoli gerarchici e struttura organizzativa, comporta la responsabilità penale dei partecipi anche per i reati fine commessi nell'ambito dell'attività illecita, a prescindere dal loro specifico contributo causale, purché consapevoli dell'esistenza e delle finalità dell'associazione. La prova dell'appartenenza all'associazione e del ruolo svolto dai singoli imputati può desumersi da un complesso di elementi indiziari, quali la disponibilità di mezzi finanziari e logistici per l'acquisto e lo spaccio di droga, l'esistenza di una struttura gerarchica, le conversazioni intercettate e il comportamento tenuto dagli indagati anche successivamente agli arresti. Anche il partecipe che agisca con ampia autonomia rispetto agli altri membri dell'associazione, eseguendo specifici incarichi, risponde comunque del reato associativo, in quanto consapevole di far parte dell'organizzazione criminale. La determinazione della pena, nel rispetto dei limiti edittali, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è immune da vizi logici se, pur senza un'analitica valutazione di tutti gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., affermi che la pena irrogata è adeguata o non eccessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ka. Fr. , nato a (OMESSO);

Th. Le. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Cagliari, sezione 1 penale, in data 17.3.2010;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, il quale ha concluso chiedendo che i ricorsi siano rigettati.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con s…

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