Il provvedimento di confisca di un bene ai sensi della Legge n. 575 del 1965, art. 2 ter, nei confronti di un indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa, camorristica o similare, non può pregiudicare i diritti reali di garanzia costituiti sui beni oggetto del provvedimento ablativo, in epoca anteriore all'instaurazione del procedimento di prevenzione, in favore di terzi estranei ai fatti che hanno dato luogo al procedimento medesimo, in quanto tale diritto reale limitato si estingue solo per le cause indicate nell'art. 2778 c.c. Pertanto, la tutela del diritto di garanzia reale spettante al creditore ipotecario deve essere riconosciuta anche dinanzi al giudice civile, a maggior ragione quando si tratti dell'aggiudicatario acquirente di un bene in sede di procedura esecutiva forzata immobiliare, la cui posizione altrimenti sarebbe irrimediabilmente compromessa senza fondato motivo. Il procedimento di prevenzione e la relativa confisca del bene ex Legge n. 575 del 1965 non incidono sulla sussistenza e sulla relativa tutela del diritto di garanzia reale spettante al creditore ipotecario, in quanto l'acquisto del bene confiscato da parte dello Stato avviene a titolo derivativo e non originario, non prescindendo dal rapporto già esistente tra il bene e il precedente titolare.