Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 18537 del 11 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:18537PEN

Massima

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La misura cautelare personale può essere revocata dal giudice quando vengono meno i presupposti che ne hanno giustificato l'adozione, anche in pendenza di un ricorso per cassazione avverso il provvedimento che l'ha disposta. In tal caso, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza obbligo di pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, in quanto la causa che ha determinato la carenza di interesse non è imputabile al ricorrente. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'adozione di una misura cautelare personale, deve considerare tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti, ivi compresi quelli di natura difensiva, senza limitarsi a una valutazione parziale o superficiale degli stessi. Inoltre, deve tenere conto delle condizioni personali dell'indagato, come eventuali limitazioni delle capacità intellettive o disturbi psichici, al fine di verificare la proporzionalità e l'adeguatezza della misura cautelare disposta. La natura degli atti posti in essere dall'indagato e l'esistenza di un disturbo psichico non sono di per sé sufficienti a giustificare il concreto pericolo di reiterazione del reato, se non sono supportati da altri elementi che dimostrino l'effettiva pericolosità sociale dell'indagato e la necessità della misura cautelare per scongiurare il rischio di nuovi reati della stessa specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1920/2010 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 02/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSI Elisabetta;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il difensore di Ca. Ma. , indagato dei reati p. e p. dagli articoli 56, 609 bis e 527 c.p., per aver comp…

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