Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38369 del 1 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38369PEN

Massima

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Il reato edilizio di nuova costruzione realizzata in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità da esso, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico o ambientale, non è sanabile attraverso il c.d. "condono ambientale" previsto dalla legge n. 308 del 2004, in quanto tale provvedimento estingue solo i reati paesaggistici e non anche il reato edilizio, essendo quest'ultimo finalizzato alla tutela di interessi giuridici diversi. Pertanto, la condanna per il reato edilizio comporta automaticamente e obbligatoriamente la sanzione accessoria della demolizione dell'opera abusiva, non potendo tale sanzione essere esclusa dal mero rilascio del condono ambientale. Inoltre, il reato edilizio si consuma solo con la completa ultimazione dell'opera abusiva, incluse le rifiniture, e la prescrizione decorre da tale momento, essendo irrilevante la mera realizzazione dell'opera al grezzo. Infine, il principio di diritto costantemente affermato dalla giurisprudenza di legittimità esclude la possibilità di sanare, attraverso il condono edilizio, le nuove costruzioni realizzate in assenza di titolo o in totale difformità da esso in zone sottoposte a vincolo paesaggistico o ambientale, essendo tale sanatoria consentita solo per gli interventi di minore rilevanza, come restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria, conformi agli strumenti urbanistici e previo parere favorevole dell'autorità preposta al vincolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - est. Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Li. Be. An. , nato a (OMESSO);

e da:

To. An. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza emessa 4 luglio 2008 dalla Corte d'appello di Bari;

udita nella pubblica udienza del 19 maggio 2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCO Amedeo;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. LO VOI Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)).

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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