Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43830 del 25 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43830PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo un diritto costituzionalmente garantito, trova un limite nel rispetto dell'altrui reputazione e onorabilità. Pertanto, l'esercizio di tale diritto non può tradursi in affermazioni lesive della dignità e del decoro della persona, anche quando l'autore ritenga di agire nell'interesse pubblico o per tutelare un proprio diritto. La diffamazione, anche se compiuta nell'ambito di un procedimento giudiziario o amministrativo, integra un illecito penale sanzionabile, a meno che non ricorrano le esimenti previste dalla legge, come lo ius criticandi o lo stato di necessità. In tali casi, spetta all'autore delle dichiarazioni diffamatorie provare la sussistenza dei presupposti giustificativi, dimostrando la verità dei fatti esposti, l'assenza di intento diffamatorio e la proporzionalità dell'esercizio del diritto di critica rispetto all'interesse tutelato. Il giudice, nel valutare la legittimità dell'esercizio del diritto di critica, deve operare un bilanciamento tra il diritto alla libera manifestazione del pensiero e il diritto alla reputazione, tenendo conto della rilevanza pubblica della questione, della veridicità dei fatti esposti e delle modalità di esternazione del giudizio critico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Salerno dell'01/12/2011;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Fodaroni Maria Giuseppina, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) era chiamata a rispondere, innanzi …

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