Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35407 del 24 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:35407PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale è configurabile anche in assenza di contatto fisico diretto tra l'autore e la vittima, qualora l'agente, mediante comunicazioni telematiche, induca la persona offesa, approfittando della sua condizione di debolezza psichica, a compiere atti sessuali su di sé, in quanto tali condotte, pur non comportando un contatto corporeo, sono idonee a violare la libertà sessuale della vittima e a soddisfare l'istinto sessuale dell'autore. Ai fini del riconoscimento dell'attenuante della minore gravità, prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p., occorre una valutazione complessiva del fatto, avuto riguardo ai mezzi utilizzati, alle modalità esecutive, al grado di coartazione della vittima, alle sue condizioni fisiche e psichiche, nonché alle sue caratteristiche personali, in modo da accertare che la libertà sessuale della persona offesa sia stata compressa in maniera non grave e che il danno arrecato, anche in termini psichici, sia stato significativamente contenuto. Tale attenuante non può essere riconosciuta quando l'agente abbia indotto la vittima, approfittando della sua debolezza psichica, a compiere atti sessuali completi, allontanandola dalle persone che avrebbero potuto tutelarla, ovvero quando, pur in assenza di contatto fisico diretto, abbia costretto la persona offesa, mediante minacce, a compiere atti di autoerotismo, divulgando successivamente il materiale pornografico in suo possesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21-11-2019 della Corte di appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ZUNICA Fabio;
lette le conclusioni rassegnate il Decreto Legge n. 137 del 2020, ex articolo 23, comma 8, dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SECCIA Domenico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del…

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