Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35780 del 25 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:35780PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della propria posizione e delle funzioni attribuitegli, si appropria indebitamente di beni o denaro pubblici a lui affidati, commette il reato di peculato, anche qualora tale condotta si protragga nel tempo e comporti un ammanco di rilevante entità. In tali casi, il giudice deve valutare la gravità della condotta, la durata del comportamento illecito e l'entità del danno patrimoniale arrecato all'amministrazione pubblica, al fine di determinare la pena in misura adeguata, senza possibilità di riconoscere le attenuanti generiche qualora tali elementi risultino particolarmente significativi. La mancata rendicontazione o la dispersione della documentazione relativa ai beni o ai valori sottratti costituisce un indizio grave, preciso e concordante della condotta appropriativa, in assenza di una plausibile spiegazione alternativa fornita dall'imputato. Il giudice di merito, nel valutare il compendio probatorio, gode di ampia discrezionalità, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento dei fatti, senza che sia consentito al giudice di legittimità sostituire la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' R. Benedetto - Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 25 gennaio 2022 dalla Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita nell'udienza camerale del 30 maggio 2023 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa PACILLI Giuseppina Anna Rosaria;
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa SALVADORI Silvia, che ha concluso chiedendo di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1…

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