Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34672 del 13 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34672PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità dell'attività di agente infiltrato svolta dalla polizia giudiziaria nel corso di indagini su reati di traffico di sostanze stupefacenti, afferma che tale attività, pur comportando la partecipazione dell'agente all'azione criminosa, non rientra nell'ambito dei poteri autoritativi e certificatori della polizia giudiziaria, con la conseguenza che le dichiarazioni rese dall'imputato all'agente infiltrato sono utilizzabili in dibattimento, non trovando applicazione il divieto di testimonianza sulle dichiarazioni dell'imputato di cui all'art. 62 c.p.p. Tuttavia, il giudice precisa che l'ordine di espulsione dello straniero condannato per il reato di cui all'art. 86, comma 1, del d.P.R. n. 309/1990 non può essere automaticamente disposto, ma richiede l'accertamento in concreto della sua pericolosità sociale, in conformità con quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 58/1995.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DO. AL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 17/03/2004 CORTE APPELLO di VENEZIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARTELLA ILARIO SALVATORE;

Udito il Pubblico Ministero nella persona del S.P.G Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore: Avv. AIELLO Donatello.

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