Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24538 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24538PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è configurabile quando sussistono gravi indizi di colpevolezza circa l'inserimento dell'indagato in una struttura organizzativa dotata di forza intimidatrice e di coesione interna, idonea a condizionare la libera determinazione di terzi e a commettere reati-fine, anche attraverso il coordinamento e la sostituzione di altri sodali nella gestione di attività illecite, come l'imposizione di macchinette videogiochi e l'usura, senza che sia necessaria la prova della commissione dei reati-scopo, essendo sufficiente l'accertamento dell'esistenza dell'associazione criminosa e del ruolo rivestito dall'indagato al suo interno. In tali casi, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, come il pericolo di reiterazione del reato, può essere desunta dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche e ambientali, che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nell'attività del sodalizio, senza che sia necessaria una diversa valutazione delle stesse da parte del giudice di legittimità, il cui controllo è limitato all'assenza di illogicità manifesta o di violazione di specifiche norme di legge nella motivazione del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Am. Gi. , n. il (OMESSO):

avverso l'ordinanza 29 settembre 2009 - Tribunale di Napoli;

sentita la relazione svolta dal Consigliere dott. Maurizio Barbarisi;

udite le conclusioni del rappresentante del Pubblico Ministero, in persona del dr. DELEHAYE Enrico sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento dell…

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