Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 57225 del 21 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:57225PEN

Massima

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Il reato di peculato si configura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropria indebitamente di denaro o altri beni mobili di cui abbia la disponibilità in ragione del suo ufficio o servizio, anche se la sottrazione avvenga in modo occulto e senza l'uso di violenza. La sussistenza del peculato è indipendente dalla destinazione data ai beni appropriati e dal valore degli stessi, essendo sufficiente l'impossessamento indebito, anche di modiche somme di denaro o di oggetti di modico valore. Costituisce elemento centrale della fattispecie la qualità pubblica del soggetto agente e la relazione funzionale tra la disponibilità del bene e l'esercizio delle sue attribuzioni istituzionali. Pertanto, il reato di peculato ricorre quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, approfittando della sua posizione, si appropria di denaro, beni o altre utilità di cui abbia la disponibilità in ragione del suo ufficio, anche se la sottrazione avvenga in modo occulto e senza l'uso di violenza, e indipendentemente dalla destinazione data ai beni appropriati e dal loro valore. La mancata redazione di verbali relativi al rinvenimento e alla restituzione dei beni costituisce un significativo indice della malafede dell'agente. Inoltre, la divulgazione di notizie e atti relativi a un procedimento penale ancora in fase di indagini preliminari, pur in assenza di un espresso segreto istruttorio, può integrare il reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, ai sensi dell'art. 684 c.p., qualora le informazioni divulgate non siano più coperte da segreto in quanto conoscibili dagli indagati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/04/2015 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CORBO Antonio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PRATOLA Gianluigi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per le parti civili (OMISSIS) e (OMISSIS), l'avvocato (OMISSIS), che ha concluso per il rigetto del ricorso e la condan…

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