Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41016 del 26 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41016PEN

Massima

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La coltivazione di sostanze stupefacenti non è esclusa dalla punibilità per il solo fatto che la droga sia destinata all'uso personale dell'imputato, essendo invece necessario che la condotta sia accertata come assolutamente inidonea a porre in pericolo il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice. Il giudice di merito deve verificare in concreto se la condotta contestata all'agente sia effettivamente inoffensiva, non rilevando a tal fine il grado di offesa al bene tutelato, purché questo non sia stato leso o messo in pericolo neppure in minima parte. La mera destinazione all'uso personale della sostanza stupefacente ricavata dalla coltivazione non è sufficiente a escludere la punibilità, essendo invece necessario che la condotta sia accertata come assolutamente inidonea a produrre effetti stupefacenti concretamente rilevabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Frances - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI TRENTO;

nel processo penale nei confronti di:

TO. Pa. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Trento, emessa in data 14.2.2007;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in Pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Procuratore generale, in person…

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