Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40506 del 6 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40506PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso costituisce un reato permanente, la cui consumazione non viene necessariamente interrotta dalla detenzione in carcere dell'imputato. Pertanto, qualora nei confronti dello stesso soggetto siano state emesse più ordinanze cautelari, la prima per un reato-fine e la seconda per il reato associativo, il requisito dell'anteriorità dei fatti previsto dall'art. 297, comma 3, c.p.p. ai fini della retrodatazione dei termini di durata della custodia cautelare non è integrato quando la condotta associativa si sia protratta anche dopo l'emissione della prima ordinanza. Ciò in quanto l'ordinanza cautelare segna il momento entro il quale la condotta illecita deve essere cessata, non potendo la retrodatazione coprire fatti o parti di fatti successivi alla sua emissione. Inoltre, la permanenza in carcere normalmente non recide i legami degli associati, soprattutto dei capi, con l'associazione mafiosa, sicché l'ordinamento deve poter reagire con l'applicazione di ulteriori misure cautelari per contrastare fenomeni criminali di grande pericolosità. Pertanto, la retrodatazione dei termini di durata della custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. non opera quando il reato associativo contestato con la seconda ordinanza cautelare si sia protratto anche dopo l'emissione della prima ordinanza, essendo necessario che i fatti oggetto della seconda ordinanza siano stati commessi anteriormente all'emissione della prima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/03/2017 del TRIB. LIBERTA' di SALERNO
sentita la relazione svolta dal Consigliere UMBERTO LUIGI SCOTTI;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale SANTE SPINACI, che conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 9-13/3/2017 il Tribunale di Salerno, Sezione del riesame, ha rigettato l'appello proposto nell'interesse di (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Tribunale di Nocera Infe…

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