Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46478 del 2 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46478PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare la pericolosità sociale del proposto e l'applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali, può legittimamente fondarsi sulla condanna definitiva per il reato di associazione mafiosa, sulle convergenti chiamate in correità di collaboratori di giustizia e sulla permanente affiliazione del proposto alla consorteria criminale, senza necessità di una specifica motivazione sulla sua attuale pericolosità, salvo che non emerga un suo recesso irreversibile dall'associazione. Inoltre, il giudice può disporre la confisca di beni quando accerti la loro provenienza illecita, anche in assenza di redditi e disponibilità adeguate di documentata lecita provenienza, valutando la complessiva capacità reddituale del proposto e del suo nucleo familiare, nonché l'eventuale natura mafiosa dell'impresa da cui sarebbero derivati i fondi per gli acquisti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FI. GI. , N. IL (OMESSO);

2) CO. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 129/2007 CORTE APPELLO di PALERMO, depositata il 19/09/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERO SAVANI.

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

IN FATTO E IN DIRITTO

La Corte d'Appello di Palermo, con decreto 19 settembre 2008, ha …

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