Il provvedimento amministrativo di chiusura di un'attività produttiva per motivi di tutela della salute pubblica deve essere adottato all'esito di una adeguata istruttoria che consenta di bilanciare in modo ragionevole e proporzionato gli interessi pubblici della salute e quelli privati dell'esercizio dell'attività economica. Il parere sanitario sfavorevole che costituisce il presupposto del provvedimento di chiusura deve essere congruamente motivato, sulla base di accertamenti tecnici specifici e non può fondarsi su mere ipotesi o valutazioni generiche. L'Amministrazione non può esimersi dall'esaminare e valutare la documentazione tecnica prodotta dal privato a dimostrazione della salubrità e sicurezza dell'attività, dovendo motivare in modo adeguato le ragioni per cui ritiene tale documentazione non sufficiente a escludere i pericoli per la salute pubblica. Il provvedimento di chiusura di un'attività produttiva di lunga data, che non abbia mai dato luogo a contestazioni in passato, deve altresì motivare in modo approfondito le ragioni per cui l'attività è divenuta improvvisamente pericolosa per la salute, in assenza di mutamenti significativi del ciclo produttivo. Il mancato rispetto di tali principi determina l'illegittimità del provvedimento di chiusura per difetto di istruttoria e di motivazione.