Il vincolo preordinato all'esproprio, dopo la sua decadenza, può essere motivatamente reiterato dall'amministrazione, con la rinnovazione dei procedimenti previsti e tenendo conto delle esigenze di soddisfacimento degli standard. In caso di prima (e unica) reiterazione di un vincolo urbanistico, accompagnata dall'approvazione del progetto preliminare dell'opera, la motivazione può limitarsi a dare conto del mero interesse alla esecuzione dell'intervento, già posto a fondamento dell'originario vincolo, senza necessità di una specifica e analitica valutazione di soluzioni alternative. La legge regionale n. 24/2017 consente ai Comuni di adottare varianti specifiche alla pianificazione urbanistica vigente, non solo in riferimento a procedimenti già in corso alla data della sua entrata in vigore, ma anche con riferimento ai procedimenti adottati fino alla scadenza del termine perentorio per l'avvio del procedimento di approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG). Il vincolo preordinato all'esproprio, se non reiterato in modo irragionevole e sproporzionato, non viola l'art. 1, comma 2, del Protocollo n. 1 addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, in quanto rientra nel margine di discrezionalità riconosciuto agli Stati nella gestione del territorio e nella disciplina dell'uso dei beni conformemente all'interesse generale.