Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23330 del 10 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:23330PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il contenuto diffamatorio di una dichiarazione, anche se formulata in forma di accusa, è determinato non dalla sua veridicità o meno, ma dalla sua palese gratuità e lesività della reputazione altrui, accertata sulla base delle emergenze probatorie acquisite, senza che il giudice sia vincolato dalla prospettazione alternativa del fatto storico offerta dall'imputato. Pertanto, la condanna per diffamazione aggravata è legittima quando l'imputato abbia inviato una lettera contenente accuse esplicite e palesemente infondate nei confronti di un soggetto, in relazione a condotte da questi poste in essere nell'esercizio delle sue funzioni, in assenza di una giustificazione privilegiata ai sensi dell'art. 51 c.p. Il giudice di merito, nel valutare la lesività di una dichiarazione diffamatoria, non è vincolato dalla diversa ricostruzione del fatto storico prospettata dall'imputato, ma può fondare il proprio apprezzamento sulle risultanze probatorie acquisite, le quali dimostrino la palese gratuità e infondatezza delle accuse mosse, a prescindere dalla loro corrispondenza o meno alla realtà dei fatti. In tal caso, la condanna per il reato di diffamazione aggravata è legittima, non potendo l'imputato invocare la scriminante dell'esercizio di un diritto o di un dovere, di cui all'art. 51 c.p., in assenza di una giustificazione privilegiata delle dichiarazioni diffamatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTAPENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

TR. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/04/2007 TRIBUNALE di ORVIETO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMATO ALFONSO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dr. F.M. IACOVIELLO, che ha concluso per il rigetto;

udito, per la parte civile, l'Avv. ROMOLI F..

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il giudice di pace di O…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.