Il diritto di proprietà, pur essendo un diritto reale primario, può subire limitazioni e restrizioni derivanti dalla necessità di contemperare gli interessi individuali con quelli della collettività. In particolare, la normativa sulle distanze legali tra costruzioni confinanti mira a garantire un corretto e pacifico uso dei fondi, impedendo ingerenze e turbative reciproche. Pertanto, il proprietario che abbia realizzato costruzioni in violazione di tali distanze legali è tenuto a rimuovere o arretrare le opere, al fine di ripristinare la corretta situazione di fatto e di diritto. Ciò anche in presenza di eventuali accordi o consuetudini tra i confinanti, in quanto il rispetto delle distanze legali costituisce un principio inderogabile di ordine pubblico, a tutela dell'interesse generale. Inoltre, il proprietario che subisce l'illecita costruzione ha diritto al risarcimento del danno conseguente, essendo la violazione delle distanze legali fonte di responsabilità civile. In ogni caso, la definizione della controversia deve avvenire nel rispetto del principio del contraddittorio e del giusto processo, garantendo alle parti la possibilità di far valere le proprie ragioni.