Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2741 del 20 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:2741PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legalità sulla sentenza impugnata, deve verificare la correttezza della motivazione in ordine all'accertamento della responsabilità penale dell'imputato, alla determinazione della pena e all'applicazione delle circostanze attenuanti generiche, senza poter riesaminare il merito della decisione. In particolare: 1. La previsione del giudizio immediato nei confronti di imputati in stato di custodia cautelare, introdotta dall'art. 453 comma 1-bis c.p.p., costituisce una ipotesi speciale e autonoma rispetto a quella ordinaria di cui al comma 1 dello stesso articolo, caratterizzata dalla sussistenza dello stato custodiale e dalla possibilità di richiedere il giudizio immediato entro un termine più ampio (180 giorni), senza che sia necessaria la valutazione di evidenza probatoria. Tale disciplina speciale non contrasta con i principi costituzionali e non richiede l'applicazione dell'art. 415-bis c.p.p. 2. Il diniego delle attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve motivare la propria decisione valorizzando gli elementi oggettivi e soggettivi rilevanti, senza dover esaminare tutti i parametri indicati dall'art. 133 c.p. La motivazione è immune da vizi logici e giuridici se congruamente e coerentemente argomenta le ragioni ritenute prevalenti. 3. La mancata ammissione di una perizia richiesta dalla difesa non costituisce motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 606 comma 1 lett. d) c.p.p., in quanto la perizia non rientra nel concetto di "prova decisiva" e la sua ammissione è rimessa alla discrezionalità del giudice, sindacabile solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. 4. I motivi nuovi proposti con il ricorso per cassazione sono inammissibili se introducono censure diverse e ulteriori rispetto a quelle originariamente dedotte, non essendo consentito un riesame integrale del merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/09/2014 della Corte di assise di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi la inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente avv. (OMISSIS), che h…

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