Il vincolo di destinazione a "verde pubblico" imposto da uno strumento urbanistico attuativo, quale il Piano Particolareggiato Esecutivo, non costituisce un vincolo di natura conformativa, bensì un vincolo di natura espropriativa, soggetto a decadenza ai sensi dell'art. 16, comma 9, della legge n. 1150 del 1942 e dell'art. 12, comma 1, del d.P.R. n. 327 del 2001. Pertanto, una volta decorso il termine decennale di efficacia del Piano Particolareggiato, il vincolo a "verde pubblico" perde la sua efficacia e non può più essere opposto per impedire l'applicazione della disciplina del "Piano Casa" di cui alla legge regionale n. 21 del 2009, che consente interventi di demolizione, ricostruzione e ampliamento anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Ciò in quanto i vincoli di destinazione previsti dai Piani attuativi ad iniziativa pubblica, a differenza di quelli previsti dai Piani attuativi ad iniziativa privata, non prevedono forme di indennizzo o compensazione per il proprietario, incidendo in modo diretto e specifico sul diritto di proprietà, con conseguente natura espropriativa e non conformativa del vincolo. Inoltre, la qualificazione di un vincolo come conformativo o espropriativo deve essere effettuata in concreto, verificando se la previsione determini o meno uno svuotamento del diritto di proprietà, precludendo al privato ogni possibilità di edificazione e di trarre utilità dal fondo.