Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36685 del 8 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:36685PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio è configurabile quando l'agente, pur non avendo una volontà diretta ed esclusiva di uccidere, agisce con consapevolezza e accettazione del rischio di cagionare la morte della vittima, utilizzando mezzi idonei allo scopo, come un coltello con lama di notevoli dimensioni, e colpendo la vittima in zone del corpo potenzialmente letali, anche se non vitali. La vicinanza tra agente e vittima al momento dell'azione, tale da consentire il ferimento in zone vitali, non esclude la sussistenza del dolo di omicidio, qualora l'agente abbia comunque scelto di colpire in zone non letali, dimostrando così una volontà di non uccidere, ma accettando il rischio di cagionare la morte. La valutazione dell'elemento soggettivo del reato deve essere effettuata sulla base dell'analisi complessiva della condotta, delle modalità e delle circostanze concrete in cui essa si è svolta, senza che assuma rilievo decisivo un singolo elemento, come la distanza tra agente e vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/12/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BIANCHI MICHELE;
Il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ZACCO FRANCA ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza pronunciata in data 18.12.2019 la Corte di appello di Bari ha confermato la sentenza, emessa in data 22.…

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