Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34741 del 13 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34741PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto anche dalla molteplicità e gravità delle condotte criminose ascritte all'indagato, nonché dalle modalità e circostanze del fatto, le quali possono essere indice sintomatico di una personalità proclive al delitto, indipendentemente dall'attualità della condotta e dalla sua risalenza nel tempo. Inoltre, il concreto pericolo di fuga, dovuto a collegamenti internazionali dell'indagato, costituisce un ulteriore elemento che giustifica l'urgenza e la permanenza della custodia cautelare, nonostante la dichiarazione di incompetenza territoriale del giudice che l'ha disposta. Il giudice di merito ha il compito primario ed esclusivo di valutare in concreto la sussistenza delle esigenze cautelari e di rendere un'adeguata e logica motivazione sui parametri normativi previsti per formulare la prognosi di pericolosità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiuli - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AD. CO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/03/2007 TRIB. LIBERTA' di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)) per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

che il ricorrente impugna l'ordinanza in epigrafe indicata con la quale, oltre ad essere confermato il provvedimento di custodia cautelare in carcere a…

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