Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21976 del 31 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:21976PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza di merito, deve verificare la coerenza logica e la sufficienza argomentativa della ricostruzione dei fatti e della valutazione probatoria, senza poter procedere a una nuova valutazione delle risultanze istruttorie, la quale rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito. Pertanto, sono inammissibili i motivi di ricorso per cassazione che si risolvono in una mera critica alla valutazione delle prove e alla ricostruzione dei fatti operata dai giudici di appello, senza evidenziare specifici vizi logici o giuridici della motivazione. Analogamente, il sindacato di legittimità sulla determinazione della pena è limitato ai soli casi di manifesta illogicità o arbitrarietà, non potendo il giudice di cassazione sostituire la propria valutazione discrezionale a quella del giudice di merito, adeguatamente motivata sulla base dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Relatore

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Mi.Na. nato a P il (omissis)
Hu.Si. nato a P il (omissis)
Fu.Do. nato a C il (omissis)
Ri.Va. nata a A il (omissis)
avverso la sentenza del 12/07/2023 della Corte di Appello di Venezia
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Donato D'auria;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Luigi Cuomo, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi;
ricorsi trattati con contraddittorio scritto ai sensi dell'art. 23, comma 8, D…

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