Consiglio di Stato sentenza n. 9428 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:9428SENT

Massima

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Il diniego di concessione in sanatoria di un'opera edilizia abusiva è legittimo qualora il richiedente non riesca a provare in modo incontrovertibile che l'opera sia stata realizzata entro il termine previsto dalla normativa sul condono edilizio. Grava sul privato l'onere di fornire atti, documenti ed elementi probatori idonei a dimostrare la data di ultimazione dei lavori, non essendo sufficiente la mera allegazione di dichiarazioni di parte o di elementi documentali non decisivi. L'amministrazione, in assenza di prova certa da parte del privato, può legittimamente fondare il diniego sulla base di elementi probatori, come rilievi fotografici, che attestino l'inesistenza del manufatto alla data utile per il condono. La mancata comunicazione di preavviso di rigetto ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990 comporta l'illegittimità del provvedimento di diniego solo ove il privato dimostri che le proprie deduzioni avrebbero potuto incidere sull'esito del procedimento. L'ordinanza di demolizione di un manufatto abusivo non è illegittima per il solo fatto di non indicare puntualmente l'area da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza, essendo tale indicazione rimessa ad un successivo provvedimento. Il verbale di accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione non è autonomamente impugnabile, in quanto atto meramente ricognitivo privo di portata lesiva, mentre l'atto formale di acquisizione dell'area costituisce il titolo per l'immissione in possesso e la trascrizione nei registri immobiliari.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/11/2023

N. 09428/2023REG.PROV.COLL.

N. 09253/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9253 del 2019, proposto dal signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via degli Scipioni, n. 268;

contro

il Comune di Olbia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del TAR per la Sardegna, Sezione II, n. 305 del 3 aprile 2019, resa
inter partes
, concernente l’annullamento del diniego d…

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